MEMENTO
MORI
Che
miseria il piacere: non egregio,
ma
angusto privilegio,
per
quanto dolce, breve
come la
foglia che cadere deve.
E' gioia
che non dura,
limitata
misura.
Che
delizia il dolore, quando sai
che
domani te ne libererai.
Per
quanto freddo e oscuro,
ti
lascerà in futuro.
Che
gusto quel dolore
che l'indomani muore.
MIRAGGIO
La speranza che ho sognato era un sogno,
soltanto un sogno, mi risveglio ora,
sconfortata, esausta e vecchia,
per un sogno.
Appendo la mia arpa a un albero,
un salice piangente in un lago:
lì appendo l’arpa ammutolita, logora e spaccata,
per un sogno.
Sta’ quieto, sta’ quieto, cuore infranto,
cuore silenzioso, stai quieto e spezzati:
la vita e il mondo sono cambiati, ed io stessa,
per un sogno.
UN' ALTRA PRIMAVERA
Se mai vedrò un'altra primavera
non aspetterò i fiori dell'estate:
avrò subito il croco,
il mezereo rosso senza foglie,
i bucaneve venati di gelo e, raffinatezza estrema,
le violette bianche o azzurre,
la primula annidata tra le foglie:
tutto quanto sboccia subito, non tardi.
Se mai vedrò un'altra primavera
ascolterò gli uccelli diurni
che fanno il nido, cantano e si accoppiano,
non aspetterò l'usignolo solitario.
Ascolterò le greggi feconde,
le pecore con i bianchi agnelli,
saprò riconoscere la musica nella grandine
e in ogni vento che soffia.
Se mai vedrò un'altra primavera
pungente commento al mio passato
tutto ridotto a un "se" -
se mai vedrò un'altra primavera
riderò oggi, l'oggi è così breve,
nulla aspetterò:
userò l'oggi che non può durare
sarò contenta oggi e canterò.