martedì 26 novembre 2013

Invito

 

“… Una volta che si è stesa una coperta di sabbia e di cenere su migliaia di corpi anonimi, si coltiva l’oblio. E’ allora che la poesia si solleva. Per necessità. Diventa parola urgente nel disordine in cui la dignità dell’essere viene calpestata.”
Tahar Ben Jelloun
 
 
 
 
 
 
 


William Blake


Eternità
Chi lega a sé una Gioia
Distrugge la vita alata;
Ma chi bacia la Goia in volo
Vive nell'alba dell'Eternità.

  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Anna de Noailles


 
STAVO ZITTA


Stavo zitta, avevo fatto voto
di non rimproverarti mai
il tuo spirito squadrato, vuoto, negato
a ogni slancio, a ogni sfogo;
ma questa sera che il cielo d'autunno
sfoglia un sole struggente,
lascia che la mia voce si abbandoni
a tradire i segreti del sangue:
- Lo sai tu, caro cuore senza dolcezza,
cara anima insensibile e ostinata,
in questo giorno che io ti confesso
la mia nativa e fiera tristezza,
quante volte mi sono ammazzata?
 
                                                        Anna de Noailles

mercoledì 20 novembre 2013

Semi d'autunno



 
 
 
 
 
Ogni seme che l’autunno getta nelle profondità della terra
ha un modo suo proprio di separare nucleo e involucro
al fine di formare le foglie, i fiori e i frutti.
Ma quali che siano i modi,
lo scopo delle peregrinazioni di tutti i semi è identico:
arrivare a levarsi innanzi al volto del sole.
Kahlil Gibran



Fotogrammi da una passeggiata ai Prati di Stroncone

Chicchi di tepore




 L'autunno e le sensazioni
che ci trasmette la sua quiete. 
 
 I suoi caldi e morbidi colori
e la gioia delle bacche
 
 
 
 
  e delle perle allungate della rosa canina
che rimangono tutto l'inverno,
 
 
come piccole pennellate a colorare la vita.

                                                                                                           Fotogrammi da una passeggiata ai Prati di Stroncone

sabato 16 novembre 2013

José Saramago

 
 



Acqua che all’acqua torna…

 

Acqua che all’acqua torna, di luce sfrangiata,
si apre l’onda in spuma.
Movimento perpetuo, arco perfetto,
che si erge, ricade e rifluisce,
onda del mare che il mare stesso nutre,
amore che di se stesso si alimenta.

venerdì 15 novembre 2013

Anna de Noailles - poesie





L’AUTUNNO
Ecco venuto il radioso freddo di settembre:
il vento voleva entrare e giocare nelle stanze;
ma la casa ha l’aria severa, questa mattina,
e lo lascia fuori a singhiozzare in giardino.

Come tutte le voci dell’estate sono morte!
Perché non si mettono tabarri alle statue?
Tutto è intirizzito, tutto trema e tutto ha paura; credo
che la tramontana batta i denti e che l'acqua stessa abbia freddo.

Le foglie corrono nel vento come impazzite;
vorrebbero andare dove volano gli uccelli,
ma il vento le riprende e sbarra loro la strada:
domani andranno a morire sullo stagno.

Il silenzio è leggero e calmo; per un momento
il vento soffia di traverso come un suonatore di flauto,
e poi tutto ridiventa ancora silenzioso,
e l’Amore che giocava sotto la bontà dei cieli

ritorna per scaldare davanti al fuoco che arde
le sue mani piene di freddo e le gambe infreddolite,
e la vecchia casa che lui trasfigura
trasale e si intenerisce nel sentirlo entrare.


LA VITA PROFONDA

Essere nella natura come albero umano,
dispiegare i propri desideri come fitto fogliame,
e sentire, dalla pacifica notte e dalla burrasca,
la linfa universale affluire nelle mani.
 
Vivere, avere i raggi del sole in viso,
bere il sale ardente della salsedine e delle lacrime
e gustare intensamente la gioia e il dolore
che creano un vapore umano nello spazio.
 
Sentire nel proprio cuore l’aria, il fuoco e il sangue vivi
turbinare come fa il vento sulla terra;
- elevarsi al reale e chinarsi al mistero,
essere il giorno che sale e l’ombra che discende.
 
Come la sera imporpora il colore della ciliegia,
lasciar colare dal cuore vermiglio la fiamma e l’acqua,
e come l’alba luminosa appoggiata al colle
avere l’anima che sogna, seduta al confine del mondo…
 
 
 
 
 
                                                        
 
 

Anna de Noailles



La Contessa Anna de Noailles  di Philippe Alexis de Laszlo 1913
Incisione dal ritratto olio su tela che si trova a Parigi, Musée d'Orsay



in una scultura di Auguste Rodin
 
 
 
                                       Ritratta da Jacques Émile Blanche
 
 

Anna de Noailles in un disegno di  Jean Cocteau
 
 

 

 
 Alle corse, in un dipinto di Lapeyre 
 
 
 
 
Antonio de la Gandara 1909
Ritratto della Contessa Anna de Noailles
Olio su tela - Parigi collezione privata
 
*****  


La contessa Anna de Noailles (1876 – 1933) nata a parigi, discendente dalla famiglia di nobili rumeni Bibescu e Craioveşti è la figlia del principe Grégoire Bibesco-Bassaraba . Nel 1897, sposa Mathieu de Noailles (1873-1942), quarto figlio del settimo duca de Noailles. La coppia fece parte dell’alta società parigina dell’epoca, ebbero solo un figlio.
Anna de Noailles è stata una delle figure più importanti nel panorama letterario francese all’inizio del ventesimo secolo. Donna di mondo, essa brillava per la sua arte di ricevere gli ospiti nei suoi salotti, frequentati da personalità quali Colette, Jean Cocteau, Mauriac ed altri, inoltre coltivava amicizie illustri con Maurice Barrés, Marcel Proust e Paul Valéry. Molto ammirata dagli scrittori, dagli uomini politici e da persone del mondo della cultura per il suo genio poetico, la contessa de Noailles aveva il fascino di « una principessa greca, (…) che sembrava discendere direttamente dal Monte Parnaso col tripode della Pizia per pronunciare i suoi oracoli » . Il ritratto di Alexius de Laszlo ci rivela l’immagine di una donna affascinante, dal profilo persiano e marcatamente orientale.
Anna de Noailles si dedica fin da giovane allo scrivere versi; di volta in volta subisce l’influenza dei Parnassiani, di Musset, di Maurice Barrés, ma soprattutto di Victor Hugo il cui genio la ammalia. Le sue opere non contano meno di diciotto titoli, di cui otto opere sono in versi (le ultime due pubblicate postume), e tre romanzi a tendenza autobiografica. Nel 1901 pubblica la sua prima raccolta di poemi, « Le cœur innombrable » , che ricevette un’entusiastica accoglienza e conobbe un notevole successo. Ella si impose al pubblico come la « Musa dei giardini », successore al femminile di Victor Hugo. I versi contenuti in questa raccolta testimoniano già la sensibilità, la malinconia e il gusto per la voluttà che saranno ancor meglio evidenti con le opere seguenti.
Incoronata dall’Academie Française avrà una celebrità che non l’abbandonerà sino alla morte sopraggiunta il 30 aprile 1933. La contessa de Noailles fu la prima donna a ricevere la « Cravate de commandeur de la légion d’honneur » diventando così una sorta di personaggio ufficiale. Fu anche la prima donna ad essere ricevuta nell’Accademia Reale di Lingua e Letteratura del Belgio. Inoltre nel 1904, con altre due donne celebri, Mme Alphonse Daudet et Judith Gautier (la figlia di Théophile Gautier), Anna de Noailles creò il premio "Vie Heureuse", dall’omonima rivista, che diventerà nel corso degli anni il prix Fémina, la cui giuria, esclusivamente femminile, premia ogni anno la migliore opera francese, scritta in prosa o in versi.



                                                                                                   Immagini liberamente tratte da pagine di Gabiriella Alù
                                                                                                           Biografia liberamente tratta da La Recherche.it
 




 

giovedì 14 novembre 2013

Claude Monet: riflessi fluttuanti e ombre colorate


Il pittore Claude Monet nacque nel 1840 a Parigi e trascorse l'infanzia ad Havre, ove fece le sue prime caricature tra il 1856 e il 1858. E' in questa occasione che Boudin si accorse per primo del suo talento artistico.
Nel 1859 Claude Monet si reco a Parigi dove frequento l'Accademia Svizzera e fece amicizia con il pittore Pissarro. Nell'atelier di Charles Gleyre, nel 1862/63 fece la conoscenza di Bazille, Renoir e Sisley.
Con la sua pittura, Claude Monet sperimentò i differenti effetti della luce e della natura che lo resero celebre durante il Salone del 1855/66.  Nel 1874, partecipo alla prima esposizione degli impressionisti a Parigi. Il nome di questo movimento artistico deriva dalla sua opera "impressione al nascere del sole".
                           Impressione, sole nascente, 1872,  Musée Marmottan Parigi
L'immagine rappresenta uno scorcio del porto di Le Havre, colto all'aurora, quando il sole inizia a filtrare attraverso la nebbia mattutina, la luce è ancora bassa per intensità e avvolge ogni cosa ad eccezione della barchetta in primo piano
Nel 1883 trasloco in una grande casa a Giverny e vi fece installare un giardino giapponese come l'aveva sempre sognato. I quadri di questo giardino contribuirono largamente al suo successo. Mori il 6 dicembre 1926.

Il pittore Claude Monet rappresenta per eccellenza il movimento impressionistico con i suoi dipinti sulla natura, sovente realizzati in uno stesso posto ma a differenti ore della giornata o periodi dell'anno. Era inoltre particolarmente attratto dai riflessi dell'acqua con le luci e le ombre degli oggetti circostanti.

 

                                                Lo Stagno Delle Ninfee 1904
                                                    Museo d'Orsay Parigi.

                                                                     
                                            Ninfee bianche  realizzato nel 1899
                                                    Museo Puskin di Mosca
                                                                     ***
 
Ninfee, la serie degli ultimi anni  1918,
 Museo del Louvre (Orangerie), Parigi
 
                                    Nuvole

                                     Mattino
 
 
                                     Riflessi verdi

                                    Tramonto


Ogni grande opera d'arte ha due facce, una per il proprio tempo
 e  una per il futuro, per l'eternità.
Daniel Barenboim
 
 


                                                       Stagno di Waterlily 
 
 
Stagno nel parco di Montgeron

 


 


mercoledì 13 novembre 2013

Dacia Maraini


 
 
 
 
 
 


Ho sognato di volare
tante volte in una
una volta in tante,
leggera sopra i tetti
con un sospiro di gioia nera
posandomi sui cornicioni
seduta in bilico su un comignolo
quanto quanto quanto
ho camminato sulle vie
ariose dell’orizzonte
fra nuvole salate e raggi di sole
un gabbiano dal becco aguzzo
un passero dalle piume amare
erano le sole compagnie
di una coscienza addormentata
vorrei saper volare
ancora in sogno ancora,
come una rondine,
da una tegola all’altra
e poi sputare sulle teste
dei passanti e ridere
della loro sorpresa, piove?
O sono lacrime di un Dio ammalato?
Volo ancora, ma nelle tregue del sonno
il piede non più leggero
scivola via, una mano si aggrappa
alla grondaia che scappa
vorrei volando volare
e riempire di allegrie
le spine del buio.
(Dacia Maraini)

mercoledì 6 novembre 2013

Etty Hillesum

 
 

                                                                                                                     

“Dentro di me c’è una melodia che a volte vorrebbe tanto essere tradotta in parole sue. Ma per la mia repressione, mancanza di fiducia, pigrizia e non so che altro, rimane soffocata e nascosta. A volte mi svuota completamente. E poi mi colma di nuovo di una musica dolce e malinconica.
A volte vorrei rifugiarmi con tutto quel che ho dentro in un paio di parole. Ma non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. È proprio così. Io sto cercando un tetto che mi ripari ma dovrò costruirmi una casa, pietra su pietra. E così ognuno cerca una casa, un rifugio per sé. E io mi cerco sempre un paio di parole.
A volte mi sembra che ogni parola che viene detta, e ogni gesto che viene fatto, accrescano il grande equivoco. Allora vorrei sprofondarmi in un gran silenzio e vorrei anche imporre questo silenzio agli altri. Sì, a volte qualunque parola accresce i malintesi su questa terra troppo loquace.”
                              Etty Hillesum, Diario 1941-1943



 
 
 

Kahlil Gibran

 
 
 

Ogni seme che l’autunno getta nelle profondità della terra
ha un modo suo proprio di separare nucleo e involucro
al fine di formare le foglie, i fiori e i frutti.
Ma quali che siano i modi,
lo scopo delle peregrinazioni di tutti i semi è identico:
arrivare a levarsi innanzi al volto del sole
.
Kahlil Gibran, Iram dalle alte colonne